
Nel pomeriggio di sabato 5 aprile 2025, nel Salone di rappresentanza di Palazzo Pantaleo si è tenuto il convegno “Virgilio tra Mantova e Taranto”, organizzato dai Club Rotaract di Mantova e di Taranto a seguito del loro gemellaggio formalizzato nel dicembre 2024.
Dopo i saluti istituzionali di Benedetta Panico (Presidente RAC Taranto), di Andrea Dimauro (presidente RAC Mantova) e del prof. Aldo Siciliano (Presidente dell’Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia che – insieme con il Museo Etnografico “Alfredo Majorano” – ha sede in Palazzo Pantaleo) si sono susseguiti gli interventi dei relatori.
Le prime due relazioni, tenute in presenza, hanno riguardato il polo territoriale di Taranto, che per Virgilio – come noto – fu fonte di poesia. A tratteggiare la cornice culturale della poesia del grande mantovano è stato il socio Pierluca Turnone: egli ha posto in risalto l’ideale pedagogico dell’humanitas che, nel richiamare la dimensione integrale della formazione umana e civile, identifica il “dire” originale della cultura latina nelle sue diverse specificazioni (religiose, letterarie, filosofiche, giuridiche…). L'”humanitas” della romanità (“eruditio et institutio in bonas artes”, secondo la classica definizione di Aulo Gellio) non si limita a recepire le istanze della paideia dei Greci, ma ne ripensa in termini innovativi il significato alla luce di mutate coordinate storiche, sociali e politiche, e per tal via lo ha consegnato alla storia del pensiero educativo occidentale.
Il successivo intervento di Cosimo Dellisanti ha anzitutto focalizzato l’attenzione sull’humanitas virgiliana, nei suoi risvolti biografici e nella sua intensità lirico-emozionale. Il relatore ha proposto una lettura non agiografica tesa invece a “umanizzare” la figura del Poeta, al fine di meglio intendere il senso dei fatti rilevanti della sua biografia (dalle vicende della sua famiglia alla formazione, al rapporto con gli amici, in primis Mecenate) e di certi luoghi della sua opera, primo fra tutti il IV libro delle “Georgiche” con il giardino del vecchio di Corico alle porte di Taranto antica.
La seconda parte del convegno, in cui gli interventi dei relatori sono avvenuti da remoto, l’attenzione si è spostata sulle sopravvivenze virgiliane nel polo territoriale di Mantova, quello di origine. Italo Vincenzo Scaietta, presidente della Fondazione Virgilio, ha illustrato il Parco Museo Virgilio, recentemente inaugurato negli spazi del Forte napoleonico di Pietole. Il sito, insomma, è quello di Andes/Pietole, dove la tradizione colloca la casa natale del poeta, che compendia in sé una storia lungo i secoli dagli Etruschi a Napoleone, con il sistema acqua/città che ha caratterizzato Mantova e la sua difesa fin dal XIII secolo. Oggi è un bosco di pianura, spazio verde di oltre 30 ettari confinante con il sito di interesse comunitario Vallazza, dove la natura circonda il manufatto militare del Forte e le acque del Mincio, che ha influenzato da sempre la vita delle popolazioni insediate sulle sue sponde.
E’ seguito l’intervento dell’archivista Alberto Mattioli: «Tracce» di Virgilio a Mantova. Si è trattato di una passeggiata virtuale tra luoghi, strade, piazze, monumenti, edifici, epigrafi per la città di Mantova in cui la presenza di Virgilio è molto forte e ben valorizzata. A lui infatti sono intestate vie, piazze, monumenti, statue, in una logica che è al tempo stesso educativa e identitaria.
Veronica Ghizzi ha, quindi, presentato il Museo Virgilio recentemente allestito nella meravigliosa cornice di Palazzo del Podestà a Mantova, finalmente restituito al pubblico che ha a sua disposizione un percorso spazio-temporale nell’opera e nella leggenda del grande poeta latino. Il legame tra il Palazzo del Podestà e Virgilio è così forte che già tra la fine del Duecento e il Quattrocento, fra le tante denominazioni, era diffuso l’appellativo di “Palazzo di Virgilio”. Otto sale su due livelli con installazioni multimediali e multisensoriali, mappe e reperti provenienti dalle Collezioni Civiche della Città di Mantova, attraverso cui i visitatori vivono un’esperienza unica: conoscere realmente il poeta e, per tal via, riesce a far sentire il grande poeta mantovano e la sua opera letteraria più vicino a noi, al nostro sentire contemporaneo.
Ha chiuso i lavori Giovangualberto Carducci, presidente della Sezione tarantina della Società di Storia Patria per la Puglia, che ha sinteticamente ripercorso le relazioni del convegno soffermandosi, in particolare, sulla recente rilettura creativa della vicenda del Vecchio di Corico trapiantato a Taranto operata da Cosimo Dellisanti nel racconto breve “Sotto le torri della Rocca Ebalia”, nonché sulle forti suggestioni che la città di Taranto (che pure a Virgilio ha dedicato strade urbane, giardini e una scuola) riceve dall’esempio di Mantova: il recupero di un forte napoleonico che celebra nella forma georgico-bucolica a lui più congeniale la grandezza immensa del poeta mantovano (altrettanto si potrebbe fare per Pierre Choderlos de Laclos con quel che resta del forte sull’isola di S. Paolo) e il museo “Virgilio” che offre spunti di sicuro interesse per lo sviluppo e il potenziamento del MUDIT, il Museo degli Illustri Tarantini.




di Giovangualberto Carducci, pubblicato su Taranto Buonasera del 3 agosto 2024 ed un contributo di Pierluca Turnone

